mercoledì 18 aprile 2007

Commento

INTRODUZIONE ALLA RIVOLUZIONE INFORMATICA IN ARCHITETTURA Leggendo il libro molti dei concetti espressi a lezione mi sono risultati molto più chiari, soprattutto quando si definisce il concetto di crisi. Ho trovato molto interessante il capitolo che riguarda lo spazio, all’inizio l’ho trovato molto complesso da capire perché comunque è difficile leggere con mente libera da preconcetti sullo spazio. REIFICAZIONE Leggendo Paesaggio mentale ho pensato a come l’osservatore, che si trovava e che si trova tutt’oggi davanti all’architettura della città rinascimentale e ottocentesca è come se guardasse egli stesso dentro lo strumento con cui Brunelleschi concepisce la costruzione prospettica, quindi allo stesso modo penso che alcune architetture odierne (di Gehry, Einsenman ecc..) rappresentino in qualche modo già un guardare dentro lo strumento perché davanti ad esse l’osservatore diventa un soggetto interattivo e non più passivo osservatore non ha dei piani su cui sono inscritti i prospetti ma c’è una complessità tale che l’osservatore è spinto a ricostruire, e questa ricostruzione e in ogni individuo è soggettiva. Infatti lo stesso Einsenman sostiene che non ci sono più piani su cui le cose vanno oggettivamente rappresentate e composte perché è il soggetto che osserva e raduna gli spazi. antoninosaggio.blogspot

lunedì 2 aprile 2007

Commento alla lezione IV e all'articolo la via dei simboli

Nella IV lezione che riguardava l’aspetto comunicativo dell’architettura, ho trovato interessante il discorso sull’analogia del linguaggio della pubblicità con quello dell’architettura, e il loro manifestarsi per simboli. Guardando i manifesti pubblicitari come ad es. quelli di Oliviero Toscani per Benetton o il manifesto pubblicitario di Ipod, ho riflettuto sull’impatto visivo e sullo sciock che provocano anche nel passante più distratto, e come questo shock può essere quasi paragonato a quello delle architetture di Gehry o di Calatrava ecc.. anche in questo caso il passante più distratto non può rimanere indifferente. Ma la differenza sostanziale e che la pubblicità ricerca un tipo di immagini molto forti che producano irritazione e discussioni in chi le guarda, questo comporta una conoscenza e un rafforzamento maggiore del nome della griffe, perché se ne parla male ma se ne parla. Per le architetture di Gehry lo shock che esse producono sono di stupore, lo stesso che si provava davanti ad una cattedrale gotica, ed un architettura perché “abbia successo” deve essere accolta e vissuta dalla gente.