lunedì 2 aprile 2007

Commento alla lezione IV e all'articolo la via dei simboli

Nella IV lezione che riguardava l’aspetto comunicativo dell’architettura, ho trovato interessante il discorso sull’analogia del linguaggio della pubblicità con quello dell’architettura, e il loro manifestarsi per simboli. Guardando i manifesti pubblicitari come ad es. quelli di Oliviero Toscani per Benetton o il manifesto pubblicitario di Ipod, ho riflettuto sull’impatto visivo e sullo sciock che provocano anche nel passante più distratto, e come questo shock può essere quasi paragonato a quello delle architetture di Gehry o di Calatrava ecc.. anche in questo caso il passante più distratto non può rimanere indifferente. Ma la differenza sostanziale e che la pubblicità ricerca un tipo di immagini molto forti che producano irritazione e discussioni in chi le guarda, questo comporta una conoscenza e un rafforzamento maggiore del nome della griffe, perché se ne parla male ma se ne parla. Per le architetture di Gehry lo shock che esse producono sono di stupore, lo stesso che si provava davanti ad una cattedrale gotica, ed un architettura perché “abbia successo” deve essere accolta e vissuta dalla gente.

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